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Come fare l’orto – 1° parte

SERATE A TEMA 2017

16 marzo 2017: “Come fare l’orto – 1° parte”, a cura del Prof. Paganini.

 

Giovedì 16 marzo, presso il Garden Bedetti, si è tenuta una nuova serata a tema, questa volta improntata su “Come fare l’orto”. A spiegare ai presenti le nozioni base fondamentali per dare vita ad un buon orto che dia frutti è stato il professor Paganini, agronomo specializzato con grande esperienza nel settore.

Per iniziare a comprendere come è possibile fare bene l’orto, è necessario entrare nell’ottica che gli ortaggi (ma qualsiasi pianta) sono esseri viventi e quindi hanno delle esigenze, che per ogni tipologia sono differenti e uniche. Ciò significa che le piante, come ogni essere vivente, nascono da un seme, si sviluppano, si moltiplicano ma si possono ammalare e inevitabilmente moriranno. Le piante ad esempio respirano ed è per questo motivo che si vanga il terreno; smuovendo la terra la si rende più soffice, con delle bolle d’aria all’interno, che le piante sfruttano per respirare.

Detto questo è importante capire che sono quattro le basi da fissare per far stare bene gli ortaggi del proprio orto; essi infatti hanno bisogno di mangiare, di bere, di stare alla luce e di ricevere calore. Queste quattro necessità devono essere soddisfatte poiché in mancanza anche di una soltanto le piante non potranno stare bene, quindi non produrranno i loro frutti e inevitabilmente moriranno. A questo punto, come è possibile soddisfare queste necessità?

Il calore

Il primo aspetto da tenere in considerazione è il calore perché esso è fondamentale per capire quando piantare gli ortaggi nell’orto. Ogni tipologia di pianta infatti necessita di una temperatura specifica per poter sopravvivere all’aperto e se si pianta un ortaggio troppo presto, quando le temperature sono ancora troppo rigide, si rischia di farle morire.

Per fare qualche esempio, tra i primi ortaggi che si possono piantare ci sono i piselli, le fave e le insalate; a queste infatti per vivere bene sono sufficienti anche 5 o 6 gradi. A seguire ci saranno pomodori, zucchine e fagiolini, in linea di massima da non piantare prima della seconda metà di aprile: queste piante infatti necessitano almeno di 10 – 12 gradi e se la notte la temperatura scende ancora molto si rischia di perderle.

Bisognerà invece attendere ancora un po’ per melanzane, cetrioli, peperoni e poi angurie e meloni: queste infatti sono le piantine che necessitano di maggior calore. Per proteggere gli ortaggi dal freddo della notte è certamente buona norma dotarsi di una piccola serra ma è altrettanto fondamentale ricordarsi poi durante il giorno di aprire questi spazi, altrimenti si rischia di soffocare con umidità e temperature troppo alte gli ortaggi.

La luce

Un altro punto focale da tenere a mente è il fatto che gli ortaggi per crescere in salute hanno estremamente bisogno di luce. Anche per questo motivo è fondamentale attendere i tempi giusti per piantare gli ortaggi. “Non si può paragonare la luce di marzo con quella di giugno, voi riuscireste ad abbronzarvi a marzo?” ha fatto notare il prof. Paganini durante la serata.

Tenere a mente l’importanza della luce per le piante è fondamentale anche per la scelta del posizionamento dell’orto; è meglio evitare di scegliere quindi un appezzamento di terreno al quale la casa fa ombra durante il giorno, ma è anche meglio abbandonare l’idea di avvicinare troppo l’orto a piante da frutto che, oltre a fare ombra con la loro chioma, con le radici assorbono i nutrimenti dal terreno.

Infine allo stesso modo è importante organizzare l’orto con cognizione di causa. Se si semina a spaglio infatti le piantine rischiano di crescere una addosso all’altra e quindi di farsi ombra e non avere i propri spazi per crescere in salute. Prendendo come esempio i pomodori allora le distanze ideali sarebbero 70 cm tra le file e 50 cm tra ogni piantina e soprattutto non bisogna dimenticare l’importanza di legarle. Un campanello d’allarme che qualcosa non va ad esempio è cominciare a vedere che le foglie più in basso diventano gialle e cadono: questo accade se quella parte della pianta non riceve abbastanza luce.

Bere

A questo punto è importante capire come soddisfare le altre due necessità basilari degli ortaggi, bere e mangiare. Per le piante “bere” è fondamentale perché attraverso l’assorbimento dell’acqua dalle radici esse possono anche veicolare il nutrimento, non solo i sali minerali ma anche tutte le sostanze necessarie alla loro crescita. Senza bere gli ortaggi non possono nemmeno mangiare perché è nell’acqua che si sciolgono tutti i nutrimenti del terreno.

Per questo motivo è fondamentale, nel caso non piova, bagnare le piante con un semplice impianto di irrigazione. “Sono assolutamente da evitare le girandoline poiché con questo metodo si bagnano anche le foglie e si rischia che le piante si ammalino. Sulle foglie infatti ci sono le spore dei funghi che con l’acqua crescono e intaccano la pianta” ha spiegato il prof. Paganini.

Quanta acqua dare però alle piante? Questo aspetto dipende molto dalla temperatura esterna, dal tipo di terreno ma anche dall’ortaggio. Ad ogni modo se si vede che le piante “abbassano la testa” e si ripiegano su se stesse è perché hanno bisogno di acqua.

Mangiare

Infine bisogna pensare a come dare da mangiare agli ortaggi dell’orto. Per prima cosa è necessario capire che tutti i loro nutrimenti siano nel terreno. Tra i più importanti ci sono azoto, fosforo e potassio ma non possono mancare nemmeno calcio, magnesio, ferro, zolfo, boro, manganese, rame e zinco.

Per poter essere certi che vi siano tutte queste sostanze nel terreno, all’inizio della stagione bisogna distribuire sull’appezzamento il letame dell’anno precedente oppure lo stallatico (ovvero una versione concentrata che si può acquistare). Nel primo caso sono necessari almeno 50-60 kg ogni 10 metri quadrati mentre nel secondo sono sufficienti 5-6 kg per la stessa superficie.

Questi sono i concimi naturali ma ne esistono anche altri, già pronti che aumentano notevolmente le prestazioni del terreno. Tra di essi vi sono il concime composto ternario e il concime composto ternario a lenta cessione che soddisfano le esigenze delle piantine dell’orto per almeno 3-4 mesi. Se si sceglie di utilizzare anche questo tipo di prodotti, basteranno 5 kg per 100 metri quadrati nel caso abbiate interrato il letame o lo stallatico, 8 kg per 100 metri quadrati nel caso abbiate utilizzato il compost e 10 kg per 100 metri quadrati se invece non è stato distribuito nulla.

L’ultimo suggerimento del prof. Paganini per fare bene l’orto è quello di dividere il terreno in prode (ovvero rialzamenti) da coprire con della plastica nera bucherellata dove infilare le piantine. Con questo tipo di coltivazione, si evita il problema dell’indurimento del terreno a causa della pioggia, è sufficiente alzare la plastica per aggiungere i nutrimenti (senza dover vangare e mettere il letame), il terreno rimane costantemente soffice, ricco di umidità e quindi meno bisognoso di acqua.

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